Suonare il pianoforte da autodidatta

Mi spiace molto, in questo momento, darti una grande delusione, ma è impossibile pensare di studiare uno strumento come il pianoforte da autodidatta: è come immaginare di andare sulla luna a nuoto.

Fatta questa doverosa premessa, è impossibile diventare anche solo un pianista mediocre senza seguire delle lezioni di musica con un Maestro serio.

Infatti, suonare il piano non significa sapere semplicemente riconoscere le note sul pentagramma, le tonalità, gli accordi e certamente non sarai mai in grado da solo di raggiungere un sufficiente grado di tecnica pianistica che ti permetta di affrontare, con una corretta interpretazione, i diversi repertori.

Solitamente chi decide di iniziare a studiare il pianoforte è convinto che una tastiera o un piano digitale siano più o meno la stessa cosa rispetto ad un pianoforte acustico. D'altra parte sono gli stessi commercianti che asseriscono che i piani digitali hanno un'ottima tastiera pesata e un suono bellissimo, identico a quello di un "vero" pianoforte.

 

La verità sul pianoforte

 

Purtroppo sono tutte falsità anche queste e la verità è una sola: il pianoforte acustico è uno strumento meraviglioso e insostituibile, che consente al pianista di creare e modellare il suono con infinite sfumature, mentre gli altri strumenti sono solo semplici soluzioni alternative che però non riescono ad avvicinarsi neanche lontanamente allo strumento originario.

Ergo, bisogna essere consapevoli che nel momento in cui si deciderà di acquistare una tastiera o un piano digitale, questi potranno essere solo una soluzione transitoria e idonea soltanto nella fase iniziale degli studi musicali.

Suonare il pianoforte è una cosa seria e non è casuale che in Conservatorio il percorso di studi pianistici abbia una durata di più di 10 anni.

Chiudo con una frase del cardinale arcivescovo Giacomo Biffi: "Il rischio non ipotetico degli autodidatti è quello di ripiegarsi su se stessi e di ritenere fonte della verità le proprie letture e la propria acutezza".